Mi capita spesso di addormentarmi alla sera molto presto, arrivo alle dieci che sono esausta, completamente scarica, talmente priva di energie da chiudere gli occhi non appena la testa sfiora il cuscino. All’improvviso però mi risveglio la mattina intorno alle tre e trenta, quattro, la vista ancora avvolta dal buio, e lì sono dolori.

Sento il cervello venir tirato via di soprassalto dall’abbraccio confortevole e rassicurante di Morfeo da una mandria di pensieri improvvisi, e quando ciò accade sono già preparata al fatto che le successive ore saranno una lotta incessante tra me e il tentativo di recuperare il sonno perduto, la giornata inizierà sicuramente con il piede sbagliato e tanto nervosismo. la matassa di fili in cui si intreccia la mente durante la notte è così ingarbugliata da non riuscire, alle volte, nemmeno a distinguere gli argomenti. E’ un vociare incessante e, apparentemente, implacabile. L’unico modo che ho per calmare la mente è provare a fare un po’ di meditazione. Cerco di concentrarmi solo sul respiro in modo tale da provare a silenziare quella che Buddha chiamava la scimmia impazzita. Ieri notte è stata una delle notti descritte, i pensieri sono arrivati all’improvviso, annebbiando totalmente la quiete delle tenebre.

Non sempre riesco a gestire l’ansia che alcuni pensieri mi provocano, ce ne sono alcuni poi più duri di altri da affrontare. Ciò che mi fa stare più male negli ultimi anni è il pensare che la vita non me la ero immaginata proprio come lo è adesso, specialmente su alcuni aspetti. In passato mi ero fatta delle aspettative che sono state per lo più disattese e non sempre riesco ad accettare che le cose sono così, punto, e che poco si può fare per cambiarle e/o migliorarle. Non si può controllare tutto e non si può pensare di avere sempre il potere di agire sugli eventi. Spesso le cose vanno accettate nelle vesti in cui sono arrivate.

In merito a tutto ciò, qualche mese fa ho incrociato sul mio cammino uno dei libri che più ha cambiato (e ovviamente migliorato) la visione che avevo del mondo, donandomi un nuovo punto di vista sulle cose e aiutandomi a stare meglio. Quel libro è “Profondo come il mare, leggero come il cielo” di Gianluca Gotto. Ci sarebbero tante frasi da indicare che hanno davvero svoltato la mia esistenza, ma quelle più importanti sono relative proprio al tema del pensiero, argomento a me molto caro in quanto il tentativo di gestirlo è ciò che più mi ha provocato sofferenza fino ad ora (ogni tanto ho ancora delle difficoltà).

Gianluca mi ha aiutata a capire che i pensieri sono solo pensieri, “si pensano da soli” e sono spesso involontari perché generati dalle emozioni (che ovviamente non controlliamo, nascono e basta), ciò però non significa che non abbiamo possibilità alcuna di controllare qualcosa, infatti – cito dal libro – “Se è vero che non generiamo i nostri pensieri, abbiamo sempre il controllo su ciò a cui prestiamo attenzione, in ogni istante. I pensieri non si creano, non si eliminano, né si trasformano da negativi a positivi. I pensieri si scelgono.” E’ pertanto fondamentale comprendere che abbiamo il potere di intervenire su ciò a cui prestiamo la nostra attenzione.

Relativamente quindi a uno dei pensieri che mi sovviene di frequente alla mente e che più mi fa star male (e che ho sopra indicato), con il Buddismo Zen ho compreso quanto sia importante imparare a non provare a dare sempre un senso alla nostra esistenza. Bisogna semplicemente vivere la vita, “scrollandosi di dosso la pesantezza dell’intelletto, le sue mille domande e la sua sete insaziabile”, scegliendo a cosa donare realmente la nostra attenzione. L’obiettivo non è essere felici, ma essere calmi perché è proprio con la calma che si raggiunge la verità e quindi la saggezza e la tanto ambita serenità. Si, molte cose non sono andate come me le aspettavo ma “è stancante e triste pensare sempre alla vita anziché viverla” ed è così che voglio ricordarmi di fare quando mi sento sopraffatta dall’intelletto ed i suoi pensieri.

Il raggiungimento della serenità è la mia vera ambizione ed è la chiave del vivere bene e in pace.

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